Un giorno, la scorsa estate, ho chiamato Athena, una ragazza di 13 anni che vive a Houston, in Texas. Mi rispose dal suo iPhone, ne ha uno da quando aveva 11 anni, e sembrava si fosse appena svegliata. Chiacchierammo delle sue canzoni e delle sue trasmissioni preferite e le chiesi cosa le piaceva fare con i suoi amici. "Andiamo al centro commerciale", disse. "Ti ci lasciano i tuo genitori?", le chiesi ricordando i tempi delle mie scuole medie, nel 1980, quando mi divertivo a trascorrere ore di shopping libera dai miei genitori. "No, ci vado con la mia famiglia", rispose. "Andiamo con mia mamma e mio fratello e cammino poco dietro di loro. Devo solo dire a mia mamma dove vado. E mi devo far vedere ogni ora, oppure ogni mezz'ora".
Queste puntate al centro commerciale sono abbastanza rare, circa una al mese. Più spesso Athena e i suoi amici trascorrono il tempo insieme al cellulare, senza il controllo dei genitori. Diversamente dai teenager della mia generazion