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@CarloMartini
Created February 25, 2018 20:31
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“GLI OMEOPATI, GLI ANTIVACCINISTI E GLI ANTIOGM"
Riassumo: grazie ad una articolata inchiesta curata dalla giornalista scientifica Laura Margottini sul Fatto Quotidiano, una ministra dell'attuale governo (Marianna Madia) viene scoperta ad aver plagiato ampie porzioni della propria tesi di dottorato in Economia. Per di più, non si riesce a trovare nessuna prova che l'attività originale di ricerca a Tilburg (Olanda), che dovrebbe essere alla base della tesi, sia mai stata svolta.
La Scuola di Alti Studi IMT di Lucca - dove la Madia ha conseguito il dottorato - avvia un'indagine interna, la cui relazione finale viene poi ottenuta dal Fatto grazie alla legge sulla trasparenza nella pubblica amministrazione (firmata dalla Madia stessa, a suo merito). Nel documento si certifica la violazione degli standard accademici, ma si conclude che "Così fan tutti": nella letteratura economica il plagio sarebbe la norma, persino in testi firmati da Premi Nobel, citando nello specifico il "Manifesto contro la disoccupazione dell'Unione Europea", quindi bisogna mettersela via.
L'idea che questa sia la norma in Economia viene duramente contestata da più parti, ad esempio dalla Presidente della Società Italiana degli Economisti, e dato che tra gli autori premi Nobel del suddetto manifesto (assunto come esempio del "plagio diffuso") figura Paolo Sylos Labini, interviene il figlio Francesco: come Presidente dell'associazione che ne tutela la memoria ed il lavoro, entra nel merito dell'accusa (ci torniamo tra qualche riga).
A questo punto, Gilberto Corbellini, uno dei professori del Consiglio Direttivo dell'IMT, poi dimessosi per ragioni legate alla gestione della vicenda, a mezzo stampa non manca di rimarcare favorevolmente le conclusioni della relazione, ed in particolare la storia del plagio da parte dei Nobel. Riferendosi alla difesa di Francesco Sylos Labini verso il padre, parla di "patetica difesa" e che "il figliolo è troppo emotivo o non ha la pazienza e l’intelligenza di leggere le fonti", per altro lamentandosi che:
"Egli mi presenta come professore di storia della medicina. E’ vero e insegno anche bioetica e per cui un po’ ci capisco di queste cose. Ma sono in aspettativa e dirigo il dipartimento di Scienze umane e sociali , Patrimonio culturale del CNR. Un dipartimento dove ci sono anche degli istituti di economia. In realtà, egli mi vuole screditare, come fanno spesso gli omeopati, gli antivaccinisti e gli antiogm, che quando devono replicare ai miei argomenti dicono: professore di storia della medicina? Che cosa ne può sapere? E’ una strategia o bias di comunicazione che usano gli pseudoscienziati."
La preoccupazione di Corbellini è quindi quella dei TITOLI con cui viene appellato, e non il MERITO della difesa di Labini, ossia:
- Tale presunto "plagio" non riguarderebbe una pubblicazione scientifica o una tesi originale, bensì un... manifesto politico!
- Da analisi mediante apposito software anti-plagio (Compilatio) del manifesto, grazie alle economisti Alesssandro Roncaglia e Carlo D’Ippoliti, emerge che la copiatura riguarderebbe esclusivamente i testi di uno dei co-autori (Snower) che quindi, semmai, potrebbe essere accusato di copiare sé stesso (auto-plagio).
- Tale possibile "auto-plagio" è pure inesistente, in quanto riguarda DUE CAPOVERSI, vale a dire molto meno di un 1% del manifesto... Contro buona parte del testo nella tesi della Madia.
Quindi, per concludere: sembra che il Qualunquismo Nazionale ("non voto, tanto son tutti uguali") abbia raggiunto anche i massimi livelli della "ricerca scientifica" e dell'accademia italiana. Che i ministri vantino pure titoli ottenuti col plagio, tanto... si usa far così. O meglio, diciamo noi che si usa far così, e nemmeno ci risparmiamo di accusare a caso persone di professionalità, etica e cultura tecnica infinitamente maggiore della nostra.
https://www.roars.it/…/non-avrei-mai-immaginato-di-dover-d…/
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