Testo rilasciato sotto licenza Creative Commons Attribution 4.0, scritto da Francesco Frassinelli fraph24@gmail.com.
È di vitale importanza che le capre amanti del canto restino sopra le panche, anche se hanno una fame da lupi, per non finire a far compagnia alle gatte morte. I cani che abbaiano non facciano troppo i galli ed abbassino la cresta: se si scoprisse che non mordete finireste per fare la figura dei polli. Per le signore di una certa età è meglio fare le galline che le oche: almeno il brodo sarà buono. Se si è pesci meglio stare stretti come sardine che passare per dei tonni. È auspicabile che i molluschi non facciano gli asini con le volpi, evitando di dare le perle ai porci. I vermi lenti come lumache cerchino riparo sotto terra: una gallina potrebbe metterci il becco. I lupi solitari che non sono delle aquile potranno comuque fare la parte del leone se saranno testardi come dei muli, ma attenzione ai gufi porta sfortuna e alle sanguisughe opportuniste. Per i gatti è importante non fare vaccate e renderesi uccel di bosco coi cani per evitare litigi ed incomprensioni; nessuna preoccupazione particolare invece se qualcuno dice di avervi nel sacco. Questa estate alle cozze che si sentono delle balene spiaggiate si consiglia prudenza nel fare le civette cercando le attenzioni di chi si pavoneggia perché ha la tartaruga: potreste prendere un granchio e finire con un maiale. Si ricorda infine ai ricci timidi che non hanno una memoria da elefante di non fare gli struzzi e che per godere bisogna smetterla di fare i conigli.