Ci sono poche aziende a controllare tutto il mining di Bitcoin, come si può vedere in questo link?
Quelle di cui si parla in questo link sono le mining pool, semplici servers a cui i miners si collegano per fare il loro lavoro. Le mining pool sono una forza del bene all'interno della teoria dei giochi della blockchain, perché permettono a migliaia di miners in tutto il mondo di coordinarsi e consociarsi nell'hashing.
Se una mining pool "si comporta male", ovvero centralizza troppo potere (potresti voler approfondire il 51% attack), oppure se inizia a segnalare blocchi non validi (potresti voler approfondire SegWit2X), questa viene emarginata (potresti voler approfondire il movimento NO2X), e i miners si spostano su altre mining pool, o nascono nuove mining pool.
I miners sono migliaia in tutto il mondo, sotto griglie energetiche diverse, con hardware di loro proprietà, e sono loro che hanno fatto l'investimento effettivo. Le mining pool non hanno niente di tutto questo. Chiunque, con poche conoscenze informatiche, può aprire una mining pool e consociare il potere di miners.
Visto che una mining pool per dare un rendimento accettabile deve essere in grado, orientativamente, di estrarre almeno un blocco a settimana, così da ripagare i miners per i loro sforzi energetici, e permettergli di pagare le bollette, è necessario, in linea teorica, che in una pool ci sia almeno lo 0.01% dell'hashing power di tutta la rete, che statisticamente permette di minare un blocco a settimana (100/144/7). Un maggior accentramento del potere di hashing garantisce però rendimenti più costanti, per questo i miners tendono a consociarsi in pool che abbiano almeno il 10-15% dell'hashing power.
Non si sa, il mining è un fenomeno sempre più globale e si muove in modo caotico. Personalmente conosco almeno tre piccole aziende in Italia che fanno mining di Bitcoin, oltre ai tantissimi privati che è possibile incrociare nelle chat-room.