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Domande corso QGIS BAse mod2 2024

La posta di Gter

I corsi di certificazione che Gter tiene annualmente sono talvolta spunto per riflessioni non sempre scontate sugli argomenti proposti. Poche settimane fa, a valle del modulo riguardante il trattamento di sistemi di riferimento, ci sono state poste alcune domande di cui riproponiamo qui le risposte e interpretazioni.

Le domande

L'ISTAT ha recentemente rilasciato i confini amministrativi nazionali italiani adottando per la loro pubblicazione il sistema WGS84/UTM32.

  1. A partire dal DM del 10/11/2011 il Sistema di riferimento geodetico nazionale adottato è costituito dalla realizzazione detta RDN2008 del sistema ETRF2000, è lecito per una pubblica amministrazione fare diversamente?
  2. È lecito rappresentare un dato diffuso su tutto il territorio italiano adottando WGS84/UTM32 come unico CRS anche se non siamo all'interno di un unico fuso?
  3. Il documento tecnico di descrizione riporta che "La scala non è certificabile uniformemente dall'Istat". Come è possibile sapere fino a quale scala sono affidabili i dati forniti?
  4. Ogni regione ha la libertà legale di utilizzare il Datum e il sistema di proiezione che desidera?

Risposta

I confini amministrativi non sono che linee geometriche convenzionali riferite a manufatti o elementi naturali che cambiano col tempo, di cui, a livello amministrativo, non è necessaria una conoscenza tanto in termini metrici. Lo stesso ISTAT cita più volte le finalità statistiche per le quali i limiti amministrativi sono resi disponibili. Stando comunque all'art. 3 del DM sopra citato per ogni nuovo rilievo, produzione cartografica e banca dati geografica prodotta dalle amministrazioni, dovrà essere adottato il sistema di riferimento ufficiale nazionale, ma per quanto espressamente riportato nel documento tecnico, la scala nominale di rappresentazione del dato non sarebbe certificabile. A questo punto il rispetto alla lettera delle prescrizioni di legge potrebbe portare, in caso di disattenzione al documento tecnico di accompagnamento, ad una lettura del dato fuorviante, attribuendo le deformazioni garantite dai parametri di trasformazione disponibili. In pratica sembra proprio che il CRS WGS84/UTM32 sia stato adottato per comunicare la non affidabilità metrica del dato dissuadendo gli utenti da usi impropri.

  1. Anche se il Datum ufficiale è l'ETRF 2000 (RDN2008), la pubblica amministrazione può utilizzare un Datum diverso in una pubblicazione attuale?

Partendo dalle considerazioni viste a lezione sulla miriade di sistemi di riferimento esitenti, il processo che si è sviluppato a livello locale e sulla base di condizioni storiche utile ha avuto come scopo principale garantire la rappresentazione di entità geometriche con il maggior grado di precisione possibile. Per contro, quando parliamo dei confini amministrativi, non stiamo parlando di linee geometriche solide ma più che altro di convenzioni riferite a manufatti o elementi naturali che cambiano col tempo per cui non è necessario a livello amministrativo una conoscenza tanto in termini metrici.

Concordo comunque che sia sufficiente il discorso, che poi lei stessa cita, riguardante la scala nominale dichiarata "non certificabile" dallo stesso ISTAT, per inquadrare i possibili usi che dello strato informativo possano o, più che altro, non possano, essere fatti, qualunque sia il CRS nel quale sono espressi.

  1. Nella pratica, per rappresentare tutta l'Italia in un sistema di proiezione, si utilizza normalmente UTM nel fuso 32N, anche se la parte sud del paese si trova in un altro fuso? Le misure di area e distanza sono considerate affidabili in questo scenario?  Domando perche Islat nella documentazione dice che la Superficie territoriale dei comuni italiani è quela dal XV° Censimento generale della popolazione di 9 ottobre 2011, e che “I dati sono stimati dai poligoni comunali disegnati dal Sistema informativo geografico dell’Istat.” senza dire quale proiezione è utilizata nel calcolo ufficiale. Ma inserendo nella tabela di atributo di tutti i shapefile una colonna chiamata Shape_Area.

Nella pratica, se si vuole dare la possibilità di effettuare misure coerenti e ugualmente affidabili su tutto il territorio è bene esprimere le coordinate attraverso sistemi proiettivi con validità dichiarata su tutto il territorio in oggetto. In questo caso sembra essere intenzione dello stesso ente diffusore dare una informazione da usarsi prettamente a livello statistico e non metrico. Credo sia verossimile che l'associazione del dato sia stata fatta sulla base dell'afferenza amministrativa della popolazione e la colonna dell'area sia stata associata proprio perché calcolata con sufficiente precisione sulla base di misure affidabili effettuate durante le fasi di rilievo locale, come la rettifica di immagini fotogrammetriche, ma non è stato possibile mantenere la stessa pecisione nella rappresentazione su tutto il territorio nazionale. Può per esercizio calcolsare l'area di ogni poligono e vedere quanto si discora da quella indicata e vedere anche come si distribuiscono gli errori sul territorio.

  1. Il documento tecnico dice: "La scala non è certificabile uniformemente dall’Istat, poiché le basi di acquisizione utilizzate (principalmente foto aeree e altra cartografia) provengono da fonti e scale differenti che variano tra ambito urbano ed extraurbano." E quindi, come facciamo a sapere quale scala è affidabile nella pratica?

Direi che in questo caso non può saperlo proprio poerché quegli strati informativi non nascono per scopi metrici. Spero che le sia stato chiarito dalle risposte precedenti

  1. A livello regionale e locale, ogni regione ha la libertà legale di utilizzare il Datum e il sistema di proiezione che desidera?

Di fatto direi di sì, le scelte vanno però giustificate chiaramente, può prendere ad esempio l'evoluzione legislativa della Regione Emilia Romagna citata nelle slide mostrate a lezione confrontandola con quanto adottato ora. Le indicazioni nazionali sono state adottate secondo un piano di attuazione che ha necessitato del tempo.

La posta di Gter

I corsi di certificazione che Gter tiene annualmente sono talvolta spunto per riflessioni non sempre scontate sugli argomenti proposti. Poche settimane fa, a valle del modulo riguardante il trattamento di sistemi di riferimento e sistemi proiettivi, i cui argomenti sono di fondamentale importanza per la lettura e l'interpretazione dei dati georiferiti, ci sono state poste alcune domande di cui riproponiamo qui le risposte e interpretazioni.

Le domande

L'ISTAT ha recentemente rilasciato i confini amministrativi nazionali italiani adottando per la loro pubblicazione il sistema WGS84/UTM32.

  1. Siccome a partire dal DM del 10/11/2011 il Sistema di riferimento geodetico nazionale adottato dalle amministrazioni italiane è costituito dalla realizzazione detta RDN2008 del sistema ETRF2000 quale Datum ufficiale, è lecito per una pubblica amministrazione e per lo stesso ISTAT fare diversamente?
  2. È lecito rappresentare un dato diffuso su tutto il territorio italiano adottando come unico CRS WGS84/UTM32 anche se la parte sud del paese si trova in un altro fuso?
  3. Il documento tecnico di descrizione dei dati che accompagna gli shape file scaricabili dal sito ISTAT riporta che "La scala non è certificabile uniformemente dall'Istat, poiché le basi di acquisizione utilizzate (principalmente foto aeree e altra cartografia) provengono da fonti e scale differenti che variano tra ambito urbano ed extraurbano". Come è possibile nella pratica sapere fino a quale scala sono affidabili i dati forniti?
  4. A livello regionale e locale, ogni regione ha la libertà legale di utilizzare il Datum e il sistema di proiezione che desidera?

Una prima considerazione va fatta sugli stessi dati argomento delle domande. Vale la pena chiedersi di quali informazioni stiamo parlando e quale dato fisico essi rappresentino. Quando parliamo dei confini amministrativi stiamo parlando di linee geometriche convenzionali riferite a manufatti o elementi naturali che cambiano col tempo per le quali non è necessario a livello amministrativo una conoscenza tanto in termini metrici. Lo stesso ente diffusore cita più volte le finalità statistiche e non metriche per le quali i limiti amministrativi sono resi disponibili. Stando comunque all'art. 3 del DM sopra citato per ogni nuovo rilievo, ogni nuova produzione cartografica e ogni nuova banca dati geografica prodotta dalle amministrazioni dorà essere adottato il sistema di riferimento ufficale nazionale. Se si considera comunque quanto espressamente riportato nel documento tecnico, la scala nominale di rappresentazione del dato non sarebbe certificabile. Per contro il rispetto alla lettera delle prescrizioni di legge potrebbe portare, in caso di disattenzione al documento tecnico di accompagnamento, ad una lettura del dato fuorviante, attribuendo ad esso il rispetto delle deformazioni garantito dai parametri di trasformazione disponibili per l'RDN2008. Il caso potrebbe paragonarsi ad un eccesso di notazione quando per una misura sono riportate troppe cifre significative rispetto a quanto può essere garantito dalla precisione di misura. Proprio questa scarsa affidabilità geometrica giustifica, inoltre, la presenza della colonna che riporta l'area di competenza di ogni amministrazione per la rappresentazione delle densità. In pratica sembra proprio che il CRS adottato sia stato scelto per comunicare la non affidabilità metrica del dato. Per contro, è bene invece valorizzare un dato in origine affidabile, quado lo si avesse a disposizione, con un adeguato sistema di riferimento.

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